Nei giorni scorsi si è svolta una riunione fiume tra il Comune, Rfi e Italferr per valutare la complessa vicenda dell’appalto del completamento dell’anello ferroviario, affidato alla società in Amministrazione Giudiziaria Tecnis Spa
Riportiamo il comunicato del Comune in merito:
‘La ridotta produzione e l’incremento del contenzioso per richieste di maggiori compensi – ha affermato il Vice Sindaco Emilio Arcuri che ha coordinato l’incontro – hanno raggiunto, ormai, livelli di criticità che impongono approfondite e definitive valutazioni sulla prosecuzione dell’appalto’
RFI ed Italferr hanno rappresentato all’Amministrazione Comunale come il contratto d’appalto nella sua stesura, ed il progetto esecutivo che ne è derivato, non consentono oggi di accertare la violazione prevista dall’art 119 dal regolamento approvato con il DPR 544/99 e ciò malgrado l’evidente sottoproduzione ed il conseguente disagio alla città.
Per tale ragione il vicesindaco si è riservato di chiedere al Prefetto, Antonella De Miro, la convocazione di un nuovo incontro, con RFI e l’Amministratore Giudiziario di Tecnis Spa, Saverio Ruperto per acquisire in via ultimativa volontà e potenzialità dell’impresa di portare a termine l’appalto.
L’amministrazione ed RFI hanno costituito un tavolo tecnico permanente per la soluzione delle singole criticità che l’impatto dei lavori sulla città determina.
Tali e tanti sono i codicilli, le postille, i calcoli che alla fine della fiera riuscire a togliersi dal groppone l’azienda catanese in amministrazione giudiziaria è pressoché impossibile. E ciò nonostante i ritardi nei cantieri, le proteste di commercianti e residenti, i solleciti dell’amministrazione comunale e dell’area delle Infrastrutture che passano gran parte del loro tempo a verificare l’andamento dei lavori.
Quello che ha fatto traboccare il vaso della pazienza è stato un documento trasmesso dall’azienda con cui si imputano riserve per 47 milioni di euro. Si tratta di somme ulteriori che l’appaltatore mette nel conto di dovere chiedere alla committenza per inadempimenti o per spese sopravvenute. Il vicesindaco, Emilio Arcuri, ha sparato a zero, si è arrabbiato, ma alla fine ha dovuto abbozzare e studiare una nuova via d’uscita. Per rescindere il rapporto bisogna effettuare verifiche tecniche fra la produzione e le inadempienze. Il regime contrattuale prevede, ad esempio, la consegna contestuale di tutte le aree: una cosa impensabile che paralizzerebbe la città. Ma questa inadempienza in caso di contenzioso potrebbe giocare un ruolo decisivo a favore di Tecnis, con danni gravi alle casse pubbliche. Il direttore dei lavori, comunque, ha certificato che nell’ultimo periodo c’è stato un aumento della produttività dei cantieri.
Ma la situazione che si presenta è tutt’altro che serena
- In via Amari – è stato detto – non si registrano particolari ritardi e i lavori finiranno nel marzo del 2017.
- In viale Lazio si è indietro di 15 mesi.
- Nel cantiere di piazza Casteinuovo il Comune non ha dato il via libera alle trivellazioni e dunque ecco spiegato il ritardo.
- Nell’area del porto bisogna buttare giù un edificio che l’Autorità pero’ non ha ancora liberato.
Vedremo quali saranno nei prossimi giorni e nelle prossime settimane le evoluzioni dei vari cantieri che stanno creando numerosi disagi a residenti e commercianti.
che schifo. ora sarebbe la tecnis a vantare crediti col comune. che facce toste!
C’è tutto un tranellume trale diverse parti. Adesso sono tutti contro tutti.
sì ma il comune risponde ai cittadini, la tecnis no e fa quello che vuole. alla fine è solo il comune, a mio parere incolpevole, a farci brutta figura. qualcosa deve essere cambiato a livello di legge sull’assegnazione degli appalti, per impedire che un’impresa privata tenga in ostaggio il comune e tutti i cittadini per anni.
e il danno non è solo nelle strade distrutte e recintate, ma anche nel ritardo che quest’opera fondamentale sta subendo. intollerabile che la città venga presa in giro da questi pezzenti della tecnis. ricordo a tutti che il contratto fu fatto da cammarata, non da orlando.
Il problema è il contratto, ma senza Conferenza dei Servizi (alle quali partecipano tutte le istituzioni coinvolte) non si fa nessun contratto. Tecnis onestamente bisogna riconoscere che sin dall’inizio ha lamentato la carenza di spazi concessi per i lavori.
Ma il vero problema è un altro… questi sono lavori che si dovevano realizzare negli anni 80…..e magari rinunciando alle rotaie per privilegiare una rete metropolitana sull’esempio di molte città europee e (tra pochi anni) anche africane.
E’ come se quella mappa urlasse che le manca la stazione “Paterno'”.
Come al solito siamo alle prese con discussioni interminabili . e così si rischia di finire in un pantano, mentre i commercianti , la gente comune non vengono ascoltati, con rischio che alle prossime elezioni, la gente cambierà opinioni, se si continuerà così
Pasienza…..questi sono i lavori sotterranei………………………..a Catania nel 1999 (dopo TREDICI ANNI di lavori) hanno aperto 3 Km di metro’; oggi dopo ulteriori DICIASSETTE anni di scavi e disagi vari……………………….NON HANNO APERTO NIENTE……in 30 anni 3 Km di metropolitana…..10 anni a Kilometro…………………
i disagi in via Amari e P.Castelnuovo ci sono credo da un anno o poco piu’…………………………ma che problema c’e’ ….verso il 2081 …chi ci sara’ prendera’ la metro…………………………..nel frattempo qualche modernista futuribile pensera’ di farle senza conducente…..BENE ! cosi’ i tempi si allungheranno ancora………………………………………e che problema e’…piazza Castalnuovo e via E. Amari ridotte cosi’ sono BELLISSIME…………………………
Ma cosa diamine c’entrano i lavori sotterranei? Questi sono i lavori fatti da un impresa sull’orlo del fallimento! Se questa impresa avesse costruito il tram e non l’anello i lavori si sarebbero fermati ugualmente e sarebbero durati anni esattamente come sta accadendo per l’anello… Davvero poco sensate certe affermazioni!!!
Come sara’ entusiasta il turista che esce dal porto e si trova davanti un grande cantiere dove nessuno lavora………………………molto suggestivo……………..poi trova le fetide carrozze fra cacca di cavalli e piscio dove una specie di cocchiere forse abusivo gli fottera’ un po di soldi………………………………………..bella la nostra citta’………..suggestiva…..
Scusate ma è mai possibile da diversi mesi vedersi in via Amari quella perforatrice alta non so quanto ferma allo stesso punto della parte finale della stessa via e ogni tanto vedere 3 operai che ci lavorano, e parliamo dell’ipotetica metrò del Politeama ancora da costruire!
Comunque è da qualche giorno che durante la pausa pranzo faccio due passi fino al porto, e la trivella mi pare sempre in funzione. Non so quanti operai ci siano al lavoro, ma i rumori dei lavori in corso sono ben udibili.
una domanda : questa perforatrice serve per fare le colonne di sostegno o cosa?, ho notato che nelle prime fotografie e specialmente quelle all’imbocco tra il porto e via Amari si intravede una galleria in curva, non dovrebbero continuare sotto?
La perforatrice o trivella serve a realizzare i pali di sostegno alla galleria che permetterà al treno dal porto di raggiungere la fermata Politeama.
La galleria in curva non è in realtà una galleria, ma solo un cavidotto per dei sottoservizi, credo si tratti di fognatura o acquedotto
Caro Fabio questi lavori di perforamento vanno lenti, talmente lenti che stanno rovinando la vista del porto sia per i turisti e per tutti coloro che devono trafficare la via Amari